1917 è un film di Sam Mendes ( American beauty, Era mio padre, Skyfall, Revolutionary road ) ambientato tra le trincee della Prima Guerra Mondiale, in uscita il 23 gennaio 2020 nei cinema italiani.
1917 è un film di intensità rara, che rasenta talvolta le tipiche dinamiche dei film horror per mantenere alta la tensione, durante le 2 ore della pellicola.
Il periodo storico è sufficiente ad amplificare la sensazione, anche se la Storia (con la ‘S’ maiuscola) della Prima Guerra Mondiale fa quasi da sfondo ad una storia (‘s’ minuscola? Davvero?) più semplice, dove emergono in maniera diretta i valori che il conflitto non riesce a seppellire.
E che, proprio per questo, colpiscono al cuore.
Nessun film sarà mai in grado di restituire l’impressione di quella carneficina disumana, durante la quale il costo di una pallottola era nettamente superiore al ‘costo’ di una vita umana (nella battaglia della Somme morirono 21mila ragazzi durante il solo primo minuto di combattimento) e guardare negli occhi il cadavere di un amico era un’esperienza quotidiana.
Ma 1917 ci prova, immergendoci in un racconto tutto filmato come un unico piano sequenza.
Come per un illustre predecessore (Hitchcock ed il suo Nodo alla gola, del 1948, che non poté essere filmato come unica scena a causa dei limiti tecnici del periodo, ossia la lunghezza limitata dei rulli di pellicola), anche 1917 è frutto di un sapiente ed invisibile montaggio di sequenze diverse.
La resa è perfettamente credibile, anche se esisterà di certo qualche lungometraggio cecoslovacco, con sottotitoli in tedesco, girato come unico piano sequenza, senza ‘trucchi’ di montaggio.
La trovata di Sam Mendes, regista e sceneggiatore del film, contribuisce a mantenere focalizzata l’attenzione e l’idea di essere veri testimoni di quel che accade.
Anche se la vicenda somiglia, per certi versi, ad un prequel di Salvate il Soldato Ryan, ambientato nella Guerra prequel, il coinvolgimento, l’apprensione per la riuscita della missione e, soprattutto, per la sorte del soldato Blake e del soldato Schofield cominciano dal minuto 1 del film.
Mendes riesce a mettere sullo schermo molti aspetti della scioccante vita di uomini che, strappati ad una esistenza normale, erano spediti in labirintiche e claustrofobiche trincee, piene di fango e topi, sovraffollate e maleodoranti, scavate a pochi metri da quelle nemiche.
L’indifferenza (l’arma più pericolosa del conflitto) sia per la morte che per la vita, si percepisce ad ogni passo, ad ogni dialogo, ad ogni sguardo di molti dei soldati, come fu nella realtà.
Ma proprio la vittoria sull’indifferenza, l’amore per la vita e quello per l’amicizia sono i motori che spingono i due amici, che li muovono tra i reticolati di filo spinato nella ‘terra di nessuno’, che li portano a superare limiti fisici e psicologici.
Ma quanto c’è di vero e realmente accaduto in 1917 ?
La storia è basata sui racconti contenuti nell’autobiografia del nonno di Sam, Alfred Hubert Mendes, nato a Trinidad e Tobago, arruolato come fuciliere ed impegnato nelle Fiandre, durante la Grande Guerra, riguardanti l’Operazione Alberich.
Questa fu una gigantesca manovra di arretramento strategico dell’esercito del Kaiser Guglielmo II sulla Linea Sigfrido (o Hindenburg, per i non tedeschi), messa in atto sul Fronte Occidentale, tra il febbraio ed il marzo del ’17.
Tutto quanto era necessario alla guerra (armi, munizioni e mezzi), il cibo ed i generi di prima necessità vennero portati sulle nuove posizioni, a bordo di treni notturni.
Dopodiché ferrovie, strade, ponti, villaggi, tubature dell’acqua, cavi elettrici e telegrafici, tra la vecchia e la nuova linea, furono distrutti o messi fuori uso.
Ogni albero fu abbattuto, i pozzi inquinati, i centri abitati (ancora esistenti) vennero rasi al suolo ed il bestiame, che era impossibile portarsi al seguito, venne accoppato.
E lungo le linee di avanzata degli eserciti alleati vennero disseminate migliaia di mine e trappole esplosive.
Quando gli Alleati cominciarono a muoversi in quei territori, per loro fu come trovarsi su un altro pianeta, quasi stessero esplorando la Luna.
Alfred Mendes si offrì volontario per recuperare i suoi compagni, che erano stati decimati e separati da un attacco nemico.
Ed erano sparpagliati, per chilometri e chilometri, rifugiati in crateri colmi d’acqua.
Riuscì nel suo intento ed ebbe “una storia da raccontare ai suoi bis-nipoti”. Ed una medaglia.
Le vicende di 1917 sono sostanzialmente diverse dai racconti di Alfred Mendes, ma il fatto storico che le ha ispirate, non meno fortunoso ed eroico, conferisce loro una base concreta e quindi credibile.
L’espediente del piano sequenza unico dall’inizio alla fine, un colpo di scena inaspettato, una fotografia perfetta in ogni situazione, una fedeltà storiografica piuttosto accurata (da notare la presenza di un Mark I, uno dei primi carri armati della storia, che aveva fatto il suo debutto nel settembre del ’16), otimi attori decisamente calati nella parte (preziosi i piccoli ruoli di Firth, Strong, Cumberbacth e Madden) rendono 1917 un film da vedere, senza timore di essere delusi.
1917 (USA, UK – 2019) | ||
regia | – | Sam Mendes |
sceneggiatura | – | Sam Mendes, Krysty Wilson-Cairns |
montaggio | – | Lee Smith |
musiche | – | Thomas Newman |
scenografia | – | Dennis Gassner |
Personaggi ed interpreti | ||
Schofield | – | George MacKay |
Blake | – | Dean-Charles Chapman |
capitano Smith | – | Mark Strong |
tenente Leslie | – | Andrew Scott |
tenente Blake | – | Richard Madden |
generale Erinmore | – | Colin Firth |
colonnello Mackenzie | – | Benedict Cumberbatch |
1917 è nei cinema italiani dal 23 gennaio 2020.
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