Terraforming Mars permette di effettuare grandi imprese: incrementare l’ossigeno, la temperatura e la presenza di specchi d’acqua per rendere abitabile il pianeta rosso. Ecco la recensione!
Nel XXV secolo l’umanità avrà le capacità di rendere abitabile Marte, il pianeta rosso, e varie corporazioni terrestri, in concorrenza tra loro, saranno impegnate in questa straordinaria impresa. Su questa premessa si basa Terraforming Mars, titolo di Jacob Fryxelius che a partire dalla sua uscita nel 2016 ha generato un altissimo hype fino ad arrivare, al momento in cui è redatto questo articolo, alla posizione 7 della classifica Top 100 di BoardGameGeek. Scopriamo di cosa si tratta.
Ad ogni giocatore è assegnata una corporazione: ognuna ha un’abilità diversa e suggerisce una strategia con cui approcciare il gioco.
Sulla plancia personale immagazziniamo le risorse e teniamo traccia dell’income che riceveremo ad ogni turno, composto da megacrediti (la valuta del gioco), acciaio, titanio, piante, energia e calore.
Il tabellone centrale rappresenta il pianeta Marte suddiviso in esagoni su cui si potranno costruire città, foreste e oceani, ma soprattutto presenta i tre parametri vitali del pianeta che tutti i giocatori contribuiranno a sviluppare. Aumentare la temperatura, la presenza di ossigeno, e l’estensione degli oceani sono infatti tre obiettivi comuni e fungono da timer del gioco: solo al completamento di tutti e tre si determinerà la fine della partita.
La durata di Terraforming Mars (90-120 min dichiarati) è dunque determinata dai giocatori stessi, che potranno decidere se e quando scatenare eventi per aumentare questi parametri. Ovviamente chi è in testa vorrà accelerare il ritmo del gioco, mentre chi è in ritardo cercherà di rallentarlo, con una logica intrigante che obbliga a tenere d’occhio i movimenti degli avversari. Si può giocare in solitaria, oppure fino a 5 giocatori: non c’è nessun elemento che scala, quindi curiosamente le partite in più giocatori, con gli stessi obiettivi da raggiungere, potranno essere più rapide.
La meccanica di Terraforming Mars è essenzialmente quella di un card driven: ad ogni turno, dopo la produzione risorse, vengono distribuite 4 carte progetto a testa (tenerle in mano è facoltativo e ha un costo, quindi pensate bene a quali vi serviranno!), poi ogni giocatore potrà svolgere 1 o 2 azioni, prima di passare la mano al giocatore successivo. Si continua così finché tutti avranno passato.
Le azioni possibili sono:
- Svolgere un’azione base al costo indicato sul tabellone. Solitamente sono le stesse azioni che si potranno trovare sulle carte: hanno un costo meno conveniente, ma hanno il vantaggio di essere sempre disponibili. Comprendono costruire città, foreste o oceani su Marte, aumentare la propria produzione di energia, la temperatura del pianeta, o scartare carte in cambio di soldi
- Giocare una carta dalla propria mano pagandone il costo indicato in crediti e/o risorse. Le carte possono avere un effetto immediato una tantum, un effetto permanente, un effetto una volta per round, possono fornire simboli per creare combo o per poter giocare altre carte
- Attivare una carta giocata in precedenza con effetto una volta per round
- Posizionare una foresta restituendo 8 risorse pianta (in questo modo aumenta anche di 1% la presenza di ossigeno)
- Alzare di 1 grado la temperatura scartando 8 risorse calore
- Reclamare una milestone pagandone il costo. Ci sono milestone per la costruzione di città, foreste, per la tipologia di carte giocate, ecc… Il primo giocatore a soddisfare i requisiti e a reclamarne una otterrà 5 punti vittoria a fine partita
- Mettere in palio riconoscimenti di fine partita che daranno punti vittoria non necessariamente a chi li ha messi in palio, ma a chi avrà la maggioranza in vari aspetti (produzione di denaro, risorse conservate, territori posseduti, ecc..)
Le azioni che permettono di aumentare uno dei parametri vitali del pianeta danno immediatamente anche un punto vittoria, e oltre ad essere un’azione utile per velocizzare il gioco (sempre che vogliate farlo), fanno crescere l’income di denaro ad ogni turno (rappresentato dal valore in plancia, più il valore dei punti vittoria attuali).
A fine partita si ottengono punti aggiuntivi per il numero di foreste piantate, il numero di foreste che circondano le proprie città, e per le milestone e gli obiettivi messi in palio nel corso della partita. Si sommano poi i punti vittoria dati da alcune carte giocate. Tra giocatori ugualmente esperti è comune ottenere punteggi finali molto ravvicinati, il che fa capire quanto il gioco sia teso e sfidante.
Le 208 carte progetto comprese nella scatola garantiscono un’altissima longevità al gioco e sarà molto difficile ottenere la stessa combinazione di carte in due partite differenti. Il cuore di Terraforming Mars è saper sfruttare le carte ricevute per creare un motore di produzione efficiente, e possibilmente creare combo tra le carte giocate, con il supporto dell’abilità della propria corporazione. Con un mazzo così ampio, il fattore aleatorio nella pesca potrebbe essere eccessivo, per questo è altamente consigliata la variante per esperti della distribuzione delle carte a inizio turno tramite draft, che permette di ragionare su quali carte tenere, o sottrarre agli avversari.
Pescare carte e giocare carte, tutto qui? Se riassunto all’osso il meccanismo di gioco di Terraforming Mars può sembrare poco stimolante, e poco originale, se si esclude la buona idea del pagamento delle carte da tenere, che implica una valutazione a lungo termine sull’utilità delle carte in base ai propri progetti. Personalmente credo che la forza di questo titolo risieda soprattutto nell’ambientazione: Jacob Fryxelius, laureato in chimica, si è documentato e non poco sugli aspetti scientifici della terraformazione, per fornire un ventaglio molto ampio di azioni possibili riguardo quello che può accadere su un pianeta ostile come Marte. Ne è nato un gioco che senza scomodare civiltà aliene, guerre e conquista territori, riesce a far risultare appassionante il piantare foreste e creare specchi d’acqua. E con le numerose carte da giocare accadrà molto di più: cadranno asteroidi, si costruiranno shuttle, erutteranno vulcani, si svilupperanno colonie di batteri, alghe, animali e chi più ne ha più ne metta! Alla fine la mappa di Marte sarà ricca e florida e la sensazione di aver raggiunto importanti traguardi sarà totalmente appagante.
L’interazione si limita alla contesa degli esagoni più ricchi sul tabellone, e all’utilizzo di alcune carte, forse troppo cattive, che permettono di sabotare i piani avversari rubando risorse o diminuendo la produzione di qualche risorsa a un giocatore a scelta. Fate attenzione all’utilizzo eccessivo di queste carte, perché facendosi prendere la mano con le cattiverie, si rischia di dimenticarsi di sviluppare il proprio motore produttivo.
Il punto dolente, come già è stato sottolineato da più voci, sono i materiali, con dei cubetti risorse molto belli e scenografici (colorati in bronzo, argento e oro), ma troppo delicati, e delle plance giocatore sottili e scivolose, che pregano in ginocchio di essere almeno plastificate.
Nel complesso, a parte una valutazione da fare sul prezzo piuttosto alto in rapporto ai materiali, l’esperienza di gioco è altamente consigliata: divertente e sempre molto varia. Le combo sono praticamente infinite, le vie per la vittoria sono molteplici, la competizione sulle milestone e gli obiettivi di fine partita è sempre molto accesa.
Terraforming Mars è edito dalla casa editrice FryxGames e deve la sua edizione italiana a Ghenos Games, che ha già annunciato anche l’italianizzazione dell’espansione Hellas & Elysium: conterrà un nuovo tabellone fronte retro con due nuove mappe, cambierà la disposizione degli esagoni su Marte e ci saranno nuove milestone e riconoscimenti. Anche una seconda espansione del gioco, Venus Next, è già in cantiere.
Nuove sfide ci aspettano dunque su Marte, siete pronti?
Miss Meeple
Pagina fb: www.facebook.com/missmeeple/
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